Negli impianti dentali cosa si intende per qualità e come si valuta?
La qualità di un impianto non è solo identificabile dalla certificazione ISO 9001 e dalla marcatura CE dei prodotti. Gli Organismi Notificati che rilasciano tali certificazioni verificano che l’azienda segua scrupolosamente un iter che la porti ad avere un Sistema Qualità conforme alle richieste delle Norme vigenti in campo Medicale. Tutto questo si riflette sulla Qualità del prodotto finale, ma non è sufficiente, dipende anche molto dalla volontà di ottenere la massima Qualità con precise scelte sui controlli durante e alla fine del processo produttivo, sulle finiture superficiali, sui collaudi (a volte distruttivi) e alla decontaminazione dei prodotti confezionati in ambienti idonei. Infine, ma non meno importante, gioca un ruolo determinante la capacità progettuale di ricerca e sviluppo condotta quotidianamente.
Cosa si intende per semplicità di utilizzo?
Semplicità di utilizzo significa la possibilità di realizzare l’intervento chirurgico con un numero limitato di frese, aiutati da un codice colore e da una forma (tronco conica) che realizza la dimensione prescelta con esattezza. La facilità di utilizzare tutte le chiavi in modo sicuro (a innesto). Un affidabile prelievo dell’impianto dalla propria sede e il codice colore presente su tutte le confezioni degli impianti sono ulteriore garanzia di semplicità e sicurezza nell’utilizzo in sede operatoria.
A chi è destinato Profile1?
Il sistema Profile1 è destinato a tutti gli odontoiatri che abbiano acquisito capacità e conoscenze sufficienti per proporre un percorso di riabilitazione protesico implantare ai loro pazienti.
Negli ultimi anni, non ci sono state scoperte rivoluzionarie nel settore implantare, dov'è la novità del Profile1?
Le novità del sistema Profile1 sono nella forma della spira cosiddetta a trazione, rispetto alle altre che pur con lo stesso profilo ma in senso rovesciato risultano a spinta, con maggior difficoltà ad avvitarsi e ottenere così un’ottima stabilità primaria. Vi sono novità anche nella differenziazione delle spire (passo fine e passo largo) e la possibilità di gestire con un’unica fresa due diversi impianti. Il corpo dell’impianto presenta una forma tronco conica con tre fresature automaschianti che si estendono dall’apice fino a raggiungere parte della zona cilindrica. Al collo solcato da micro filettature, segue la parte filettata piu performante con un particolare profilo delle spire che garantisce un ottimo avvitamento. All’interno della spira principale è stata realizzata una micro cresta che oltre ad aumentare la superficie di contatto con il tessuto osseo, lo preserva da compressioni dannose in corrispondenza del nocciolo.
Parliamo della forma...
Gli impianti dentali Profile1 sono stati progettati con una forma troncoconica, tale struttura è universalmente utilizzata per i suoi indubbi vantaggi di utilizzo. Il collo dell’impianto DeepNeck presenta una microfilettatura corticale che consente l’ottimale osteointegrazione e una minima retrazione crestale. Il sistema è stato progettato per adattarsi alle diverse caratteristiche del tessuto osseo sul quale intervenire. A tale proposito sono stati individuati due diversi profili di filettatura, a passo fine e a passo largo.
Perché il Profile1 si presenta con una doppia tipologia di spira?
La doppia tipologia di spire si identifica con due tipologie di tessuto osseo, spira fine per D1/D2 spira larga per D3/D4.
Che significa platform switch?
Il platform switching consente una migliore guarigione dei tessuti molli connettivo mucosi, una riduzione dei coni di riassorbimento dell’osso perimplantare ed un’estetica ottimale data dalla minor recessione mucosa e conseguente mantenimento gengivale.
Che tipo di connessione impianto/moncone offre il Profile1?
Le connessioni Profile1 sono a conometriche e doppio esagono interno.
Adesso tante case Implantari usano la forma a 3 o 4 lobi cosa ne pensi, ha dei vantaggi rispetto alle altre?
Ritengo le cave tri, penta o esalobate sicuramente inferiori alla nostra connessione perché non conometriche.
Come mai Profile1 utilizza un sistema di trattamento superficiale a “doppia acidificazione”
Avvalendosi di ricercatori internazionali con provata esperienza nei processi di trattamento delle superfici implantari, Profile1 ha messo a punto un esclusivo trattamento di doppia acidificazione, in grado di ottenere una superficie a morfologia controllata. Tale trattamento mira ad ottenere, per sottrazione, una superficie implantare con una micro-rugosità controllata e costante di 2 Micron, generando il massimo numero di picchi crestali. Ciò favorisce l’ancoraggio cellulare iniziale degli osteoblasti e quindi l’integrazione con il tessuto osseo, abbreviando i tempi di osteointegrazione. Va anche sottolineato che tutti i trattamenti vengono effettuati rispettando rigorosi protocolli che garantiscono l’omogeneità delle superfici ideali con la certezza di ripetibilità e mantenimento nel tempo.
Perché Profile1 utilizza il trattamento al plasma di Argon?
Il plasma di Argon è stato identificato come lo strumento di pulizia ideale perché non reagisce chimicamente con il materiale del dispositivo e allo stesso tempo, risulta molto efficace nella rimozione dei contaminanti presenti sulla superficie implantare. Nello specifico, il gas Argon viene opportunamente introdotto all’interno di un reattore posto in una camera bianca classe ISO6, per evitare così ogni possibile inquinamento ambientale, e successivamente viene trasformato in plasma. Esso è costituito di ioni di gas pesanti che vengono bombardati sulla superficie dell’impianto e la sua azione pulente si concretizza appunto sfruttando l’energia di impatto delle sue particelle con gli eventuali contaminanti organici. In questo modo si evita qualsiasi contatto con solventi.
Che tipo di protesi si possono realizzare con il sistema Profile1?
Tutti i tipi di protesi, da fissa a mobile o Cad Cam, possono essere realizzati con Profile1.
Perché per la parte apicale è stata scelta una forma arrotondata? La forma a punta, presente in altri Sistemi Implantari, non avrebbe facilitato l'inserzione?
La parte apicale di qualsiasi forma sia, lavorando in una perforazione, non facilita o peggiora l’inserzione, questo è compito della forma delle spire e delle fresature longitudinali presenti. Il vantaggio dell’apice arrotondato lo si deve a una miglior distribuzione dei carichi e alla possibilità di utilizzare l’impianto anche nei rialzi di seno mascellare senza creare problemi alla membrana di Schneider. Non esistono impianti di qualità che propongano apici a punta, caratteristica identificabile solamente con impianti del passato.
Perché per Profile1 avete scelto una forma tronco-conica?
Gli impianti dentali Profile1 sono stati progettati con una forma tronco conica perché tale struttura è universalmente utilizzata per i suoi indubbi vantaggi di utilizzo. Il profilo troncoconico si avvicina molto alla morfologia della radice del dente naturale. Tale forma garantisce apprezzabili vantaggi in numerose situazioni critiche
Oltre ai normali controlli di qualità che vengono effettuati manualmente, è previsto un controllo a campione che verifichi il punto di rottura della vite distruggendola?
Le prove di carico non vengono ripetute in quanto mantenendo inalterati materiali e quote, con un collaudo costante, risulterebbero inutili. In tutti i casi di revisioni significative, si procederà alla verifica di quanto definito in sede progettuale, mediante nuove prove meccaniche. In ogni caso come ulteriore garanzia eseguiamo alcune prove distruttive a campione durante il processo produttivo (impianto sezionato) al fine di verificare tutte le misure “critiche” interne.
Con quale frequenza viene effettuato questo controllo?
Sempre durante la fase progettuale di nuovi prodotti o in caso di revisioni significative.
Come mai si è scelta una connessione conometrica?
L’impianto dentale Profile1 Deep Neck presenta una connessione interna esagonale con conicità di 22°. La conometria presente sull’impianto Deep Neck è la soluzione migliore per coniugare una sicura barriera alle infiltrazioni batteriche ed una grandissima stabilità associata ad una semplice rimozione dei pilastri in caso di necessità . La stabilità impianto-moncone, che si ottiene con questa geometria, garantisce una efficace distribuzione dei carichi, evita micro movimenti, svitamenti e rottura delle viti proteasiche.
Come mai le vitine di connessione sono così corte, garantiscono ugualmente la stabilità e l'antisvitamento?
Considerando che una vite rimane a contatto soltanto per le prime due o tre spire e poi perde la frizione, direi proprio di no. In tutte le viti l’eventuale rottura si evidenzia in corrispondenza dell’inizio della filettatura interna dell’impianto e solamente in caso di svitamento, condizione di cui abbiamo già parlato in precedenza.